I raffaiuoli sono dolcetti tradizionali del sud Italia, diffusi in diverse regioni, tra cui la mia amata Basilicata.
Questi piccoli capolavori sono realizzati con un impasto soffice simile al pan di Spagna, che li rende leggeri e irresistibili ricoperti di glassa di zucchero bianca.
I raffaiuoli per la rubrica l’Italia nel piatto
La decisione di fotografare questi biscotti con accessori rosa non è casuale ma nasce dal desiderio di celebrare il 19 ottobre, Giornata mondiale contro il cancro al seno.
Preparare una ricetta tipica regionale e “vestirla” di rosa diventa, così, un modo per unire tradizione e consapevolezza, creando un dolce simbolico che non solo delizia il palato, ma porta con sé un messaggio importante.
Queste tortine morbide, dal sapore delicato e avvolgente, sono perfette per arricchire la tavola delle feste, ma in questo caso diventano anche un’occasione per riflettere e sensibilizzare su una tematica che tocca molte persone.
I raffaiuoli lucani
I raffaiuoli sono dei dolci che in passato si preparavano in occasione dei matrimoni, preparati con una pasta biscotto leggera e profumata, a base di uova, zucchero e farina. L’aggiunta di anice nella glassa conferisce loro un aroma fresco e delicato, che si sposa perfettamente con la loro consistenza soffice.
In passato, i matrimoni erano spesso accompagnati da dolci che non solo deliziavano gli ospiti, ma portavano con sé anche un simbolismo profondo. Tra questi, due veri protagonisti delle feste nuziali erano i raffaiuoli, i pizzicannelli, i dolci della sposa, i taralli glassati, i biscotti al miele.
Questi dolci venivano regalati agli invitati come segno di ringraziamento e augurio di felicità.
Il pizzicannelo, con la sua forma allungata, rappresentava lo sposo, mentre il raffaiuolo, caratterizzato da una glassa bianca e delicata, simboleggiava la sposa. L’unione di questi due dolci non era casuale: incarnavano l’equilibrio perfetto della coppia, un mix di tradizione e dolcezza che rendeva speciale ogni festa di nozze.
La forma tipica dei raffiuoli è rotonda e, una volta cotti al forno, vengono rivestiti con una glassa che oltre a renderli più golosi, li mantiene morbidi per più giorni.
Per questa glassa non ho utilizzato la ricetta originale poichè non è proprio semplicissima da preparare così ho preferito fare una semplice glassa che non prevede la cottura.
Per ottenere il guscio croccante e leggermente friabile che li caratterizza, è essenziale che la glassa abbia la giusta consistenza: non deve essere troppo liquida, altrimenti non si formerà quella deliziosa crosticina che rende i raffiuoli così irresistibili.
Seguendo questi accorgimenti, si otterranno dei dolcetti perfetti, in grado di portare in tavola tutta la bontà della tradizione, con una dolcezza delicata e avvolgente.
Ricetta di Venosa

- 6 uova medie
- Farina 00 per dolci dello stesso peso delle uova pesate con guscio
- Zucchero semolato del peso di 4 uova pesate con il guscio
- 10 g di ammoniaca per dolci
Per la glassa
- Glassa all’acqua con qualche cucchiaino di liquore anice al posto del succo di limone
Procedimento
Versare le uova in una planetaria insieme allo zucchero, montare le uova finché risulteranno gonfie e spumose, il composto deve scrivere come si suol dire.
Intanto accendere il forno a 200°C.
A questo punto setacciare la farina mescolata all’ammoniaca per dolci e versarla gradualmente, mescolare dal basso verso l’alto con una spatola.
Quando la farina si sarà completamente assorbita, rivestire una leccarda con carta forno e con un cucchiaio o una sache a poche dare la forma ai raffaiuoli. Distanziare l’impasto dei biscotti perché cuocendo i raffaiuoli si allargano.
Cuocere a 200° C per circa 6 minuti, massimo 10. I raffaiuoli non devono colorirsi troppo in superficie.
Far raffreddare per bene i raffaiuoli prima di glassarli.
Come conservare i raffaiuoli
Conserva i raffaiuoli in un vassoio ricoperto con pellicola alimentare per mantenerli morbidi più a lungo.

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Trentino-Alto Adige: Trota salmonata affumicata con insalata di mele e noci
Friuli-Venezia Giulia: Risotto alla barbabietola e fonduta di formadi frant
Veneto: Risotto alla barbabietola e robiola di capra
Emilia-Romagna: La spuma di mortadella
Toscana: Corolli rosa, i biscotti della sposa
Umbria: Salame del re con alchermes e crema pasticcera
Marche: Tartellette di mele
Lazio: Plum cake alla ricotta
Molise: Triglie su crema di cannellini
Abruzzo: Ferratelle morbide all’alchermes
Campania: Babà mignon in rosa
Calabria: Paste di mandorla al bergamotto e amarena
Puglia: Triglie al forno
Sicilia: Gelo di Pompelmo Rosa
Sardegna: Torta Menjar Blanc

11 comments
Credo di non averli mai manicati questo dolcetti.
In rosa sono bellissimi!
ciao
elisa
Devono essere buonissimi questi biscottoni glassati, uno tira l’altro! E che bello scoprirne la storia!
Deliziosi, e anche molto belli a vedersi!
Certe tradizioni sono veramente affascinanti! Devono essere una delizia questi biscotti, un abbraccio
Ma sai che credo siano molto simili alle graffiòle calabresi? La Calabria e la Basilicata sono vicine di casa ed è bello riscoprire sapori simili
Bellissima ricetta che prima o poi devo provare.
Grazie!
Li conosco questi dolcetti, li fanno simili nel salernitano. D’altronde le nostre cucine spesso si incontrano nelle tradizioni. Li adoro, sono di un buono incredibile.
Non conoscevo questa ricetta! Deliziosa! A presto LA
Che delicatezza questi biscotti! Hanno proprio il fascino e la delicatezza della tradizione
Non conoscevo questi dolcetti, ma sembrano davvero molto golosi. Con questa frase” un modo per unire tradizione e consapevolezza” hai raccolto tutto il messaggio sia di questa pubblicazione, ma più in generale di tutto il mese rosa.
mai sentiti questi dolcetti, che oltre tutto devono essere ottimi, grazie di averci fatto conoscere questa meraviglia!
Sono bellissimi e immagino che profumo, sono da provare