Oggi vi parlo della minestra maritata, un primo piatto che non prevede pasta che racchiude secoli di storia e tradizione culinaria del sud Italia. La versione che vi propongo è quella di mia madre, molto più leggera rispetto ad altre versioni lucane di questa ricetta.
Voi siete liberi, però, di seguire la mia ricetta o farla più ricca poiché vi indicherò anche le varianti.
Minestra maritata contro lo spreco alimentare
Ho pensato di proporre questa ricetta in occasione della rubrica L’Italia nel Piatto che questo mese ha come argomento la “lotta allo spreco alimentare”.
Il 29 settembre, infatti, è la giornata mondiale contro lo spreco alimentare, quindi, abbiamo deciso di realizzare una ricetta con ingredienti di recupero per un consumo consapevole.
Gli ingredienti di recupero che utilizzerò in questa saranno gli scarti di agnello e il pane raffermo.
La minestra maritata oltre che in Basilicata è presente anche in altre regioni del Mezzogiorno, dove viene preparata con le sue varianti. Questa minestra è un esempio di come la cucina popolare possa combinare ingredienti semplici e poveri, trasformandoli in un piatto ricco di sapore tutto da riscoprire.
La versione che propongo è quella che preparava mia madre a Venosa provincia di Potenza nel periodo pasquale ma inserirò anche le varianti presenti nei paesi limitrofi come Melfi, Rionero in Vulture, Avigliano ed altri paesi.
Origini della minestra maritata: un matrimonio di sapori e cultura
La Minestra Maritata ha origini lontane nel tempo, si fa risalire all’antica Roma e da allora ha subito variazioni. È un matrimonio tra verdura di campo e carne, un brodo semplice di carne in cui viene fatta insaporire la verdura precedentemente lessata e arricchita con abbondante formaggio pecorino grattugiato e peperoncino.
La minestra maritata è un piatto che parla di povertà e ingegno, di come i nostri antenati sapessero trasformare ingredienti umili in pietanze straordinariamente gustose.
Ho scoperto che in alcuni paesi la preparano nel periodo di Natale mentre a Venosa la prepariamo nel periodo di Pasqua e precisamente il giorno di pasquetta.
La Minestra Maritata in Basilicata: varianti e tradizioni
In Basilicata, la minestra maritata è un piatto che ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo. Le versioni moderne sono spesso arricchite con ingredienti più pregiati, ma la ricetta tradizionale era molto più semplice e rustica.
Gli ingredienti principali sono erbette di campo e carne meno pregiata, come le parti del maiale solitamente conservate sotto sale o le ossa dell’agnello spolpate dopo la preparazione del brodetto.
A casa mia, la minestra maritata era un appuntamento fisso a Pasquetta insieme al brodetto.
La ricetta della Minestra Maritata: ingredienti e preparazione
Ingredienti tradizionali e varianti
- Erbette di campo: Queste possono includere cicoria, borragine, scarola, verza, bietole, cavolo o altre erbe selvatiche tipiche del territorio.
- Carne: Nella versione antica si usavano parti meno nobili del maiale, come il guanciale, le costine, l’osso di prosciutto o le salsicce fresche o stagionate. In alcune versioni si utilizzano anche le ossa della coscia dell’agnello o altri tagli di carne bovina.
- Odori: tra gli odori possiamo trovare l’aglio. Alcuni aggiungono anche la carota, la cipolla e qualche pomodorino.
- Peperoncino: elemento presente nella maggior parte dei piatti lucani.
- Formaggio: il formaggio da utilizzare è quello pecorino tipico della zona.
- Pane raffermo o carchiola: il pane raffermo deve essere, naturalmente, quello salato che a contatto del brodo no si sbriciola. La carchiola, invece, è un pane tipico di diverse zone della Basilicata. È un pane azzimo preparato con farina bianca di mais e cotto sulla brace.
Ingredienti quantità
Nel paragrafo precedente vi ho inserito tutte le variabili di verdure e carne da poter utilizzare, qui di seguito inserisco solo gli ingredienti della ricetta che preparava mia madre. Lei di solito, però, usava cuocere le cicorie di campo quelle non coltivate. Io, purtroppo, a disposizione ho solo la scarola.
Porzioni per 2 persone
- 600 g di scarola riccia ( potete utilizzare anche le altre verdure o verdure miste come vi ho detto prima)
- 300 g di carne di agnello (oppure carne di maiale, salsiccia..)
- 3 pomodorini
- Pecorino grattugiato q.b.
- Sale q.b.
- 1 peperoncino se piace
Come preparare
La preparazione della minestra maritata richiede tempo e pazienza. Si inizia con la cottura delle carni, che vengono lessate lentamente per rilasciare tutti i sapori nel brodo.
Preparate il brodo mettendo in acqua fredda l’agnello o la carne che deciderete di utilizzare ( guardate paragrafo ingredienti tradizionali e varianti). Fate cuocere a fuoco medio e schiumate.

Una volta schiumato il brodo, aggiungete la cipolla, la carota, l’aglio ed il peperoncino. Io che l’ho fatto come lo preparava mia madre ho aggiunto solo i pomodorini tagliati e il sale.
Fate cuocere il brodo a fiamma bassa finché la carme sarà perfettamente cotta. In base alla carne che utilizzate ci vorranno due ore circa.
Intanto che la carne cuoce, mondate le scarole e lavatele accuratamente. Sbollentatele, colatele e fatele finire di cuocere nel brodo con la carne. Se avete deciso di aggiungere al brodo la carota, la cipolla o l’aglio toglietele, filtrate il brodo prima di aggiungere la verdura.

A cottura ultimata aggiungere abbondate formaggio pecorino grattugiato, fare riposare un po’ e servire! Mia madre la serviva senza pane ma in alcuni paesi lucani la propongono con una base di pane raffermo che con il brodo si ammorbidisce.


E questa è la Minestra Maritata così come la conosco io. Se siete lucani e leggete questa ricetta, aspetto i vostri commenti in cui mi raccontate la vostra versione!

ORA NON TI RESTA CHE SCOPRIRE LE ALTRE RICETTE DELLA NOSTRA BELLA ITALIA
Piemonte: Torta di pane al cioccolato
Liguria: frittatine con gambi di carciofo
Lombardia: I Mondeghili milanesi o polpette di lesso avanzato
Trentino-Alto Adige: Polpette al formaggio con nastri di zucchine
Veneto: Crostino di sardine e cavolo rosso
Emilia-Romagna: Tagliatelle con ragù di croste di Parmigiano Reggiano
Toscana: Zuppa ripiena del Casentino
Umbria: Panzanella umbra, ricetta della tradizione contadina
Lazio: Bucce di patate cacio e pepe
Abruzzo: Ciaudella: la panzanella in versione abruzzese
Molise: La ciavedella
Campania: La pasta arruscata
Puglia: Cialledda pugliese
Calabria: Frittata di pasta con ‘nduja di Spilinga
Sicilia: Spaghetti ca’ muddica atturrata
Sardegna: Fregula istuvada
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4 comments
Ciao Lucia, buonissima questa minestra, assolutamente antispreco! Un abbraccio alla prossima 🙂
Buonissima la minestra maritata. Anche nelle mie zone ne esistono differenti versioni, da quella più leggera, che preferisco, a quella più “pesante”. Bacioni
Piatto ricco anche se povero, ehehehe! Io del nord non ne avevo mai sentito parlare, grazie per avercela mostrata….
ed io che non sapevo cosa fosse! ne avevo sempre sentito parlare, ma mi mancavano le basi…grazie per questo articolo davvero esauriente!