I lampagioni sottòlio al pepe rosa è una ricetta che ho trovato sulla rivista Cucina Moderna. I lampascioni (o lampagione) sono le cipolle canine leggermente scottate e messe sott’olio. Nonostante la loro forma non sono cipolline normali; ma sono amare e internamente vischiose al tatto.
Molti pensano che i lampascioni sott’olio sia una ricetta pugliese ma vi assicuro che è una ricetta tipica anche della cucina lucana. Anche in Basilicata, infatti, questo particolare ingrediente è piuttosto comune e lo ritroviamo in tantissime ricette tradizionali.
Si tratta di una ricetta semplice ma dal risultato garantito. Possono essere servite come contorno per arricchire un secondo piatto di carne o di pesce e saranno di sicuro successo anche per i più scettici.
I tempi indicati nella ricetta sono abbastanza brevi, ma i lampascioni devono rimanere croccanti e non diventare molli. Io ho usato dei bulbi piccoli, ma se voi comprate dei bulbi più grandi potete aumentare i tempi di cottura. Molti aumentano i tempi di cottura dei lampascioni fino a 20 minuti ma in questo modo perderanno la loro croccantezza.
Potete provare anche il patè di muscari , i lampascioni al forno.
Lampascioni sott’olio
Ingredienti
- 500 g lampagioni piccoli
- 2 foglie di alloro
- Un cucchiaio di pepe rosa
- 500 ml di aceto di vino bianco
- Olio extravergine di oliva q. b.
- Una presa di sale grosso marino
Come pulire i lampascioni
Preparare i lampascioni sott’olio è molto semplice ma dovete armavi di un po’ di pazienza per pulirli, il risultato vi ripagherà.
Per pulire i bulbi vi conviene indossare dei guanti in lattice per non sporcarvi le mani quando li lavorate.
Per prima cosa eliminate la terra che li ricopre e tagliate le radici, poi la punta, con le mani sfogliateli togliendo la parte esterna secca e così come fareste per le cipolle in modo da scoprire la parte più fresca. Lavateli ripetutamente nell’acqua per togliere il terriccio. Con uncoltello incidete leggermente la base a croce.
Come preparare i lampascioni sott’olio al pepe rosa: cottura
Prima di iniziare, tenete presente che i tempi di cottura indicati nella ricetta sono piuttosto brevi per far restare l’ortaggio croccante, altrimenti diventa molle. Tuttavia se i lampascioni che comprate saranno grossi potrete aumentarli.
Una volta puliti i lampascioni, mettete dell’acqua in una pentola, portare l’acqua a bollore e versate i lampascioni. Appena l’acqua inizia di nuovo a bollire versateci lampascioni e scottateli per circa due minuti. Mi raccomando devono appena scottarsi. Questo passaggio attenuerà il classico sapore amaro.
Ora li scolate bene e in un altro pentolino fate bollire l’aceto di uva bianca a cui avrete aggiunto il sale, l’alloro ed il pepe rosa.
Quando l’aceto inizia a bollire, versate i lampascioni, e fateli cuocere per 5 minuti. Il tempo di cottura va contato dal momento in cui l’aceto ricomincia a bollire.
Scolateli in un colapasta, lasciateli scolare bene e poi fateli asciugare completamente su un canovaccio per diverse ore. Io di solito li sbollento nell’aceto la sera e li faccio asciugare tutta la notte.
Infine conservateli in un barattolo precedentemente sterilizzatoe copriteli con l’olio extravergine d’oliva con qualche foglia d’alloro e il pepe rosa.
Potete anche aggiungere altre spezie caratteristiche della marinatura, a vostra scelta tipo l’aglio o il peperoncino. Chiudete ermeticamente con il coperchio.
Per maggiore sicurezza potete sterilizzare il barattolo per creare il sottovuoto seguendo le linee guida.
Curiosità
Il lampascione veniva consumato in abbondanza sin nell’antichità. Lo ritroviamo nella cucina degli Egizi, dei Greci e anche nella cucina della Roma Imperiale. Già nel passato venivano riconosciute le sue proprietà diuretiche, lassative e depurative. Alcuni, invece, ne esaltavano anche le proprietà afrodisiache. Queste ultime proprietà sono decantate anche da Ovidio e Plino il Vecchio che parlano di “bulbi di Megara” in grado di aumentare il desiderio amoroso.
Nel recente passato
I lampascioni in Basilicata ed in Puglia per anni hanno arricchito piatti della cucina povera dei contadini.
D’inverno venivano cotti sotto la cenere e poi conditi con olio e aceto. In alcuni paesi venivano fritti e conditi con mosto cotto. Cotti con carne d’agnello e patate nei giorni di festa, utilizzato per arricchire polpette, frittelle, insalate, ciambotte e pancotto.
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10 comments
Non li ho mai preparati… dovrò provvedere!!!!
mai fatti ma mi hai fatto venire voglia!!!
Sono buonissimi e devo provare questa ricetta!
Un sapore tipico della mia adorata Puglia!
BRAVA…CHISSA’ CHE BUONI !!!
Bella ricetta!!!! 😀
Chissà che buoni, complimenti da le amichette cuochette Blog
da provare 🙂
molto interessante
Interessante ricetta, da fare assoutamente appena mi procuro i lampasgioni… 😉