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Grano dei morti ricetta e curiosità

by Lucia Antenori
grano cotto dei morti

Il grano dei morti è un antico dolce di Novembre. La ricetta è legata alla ricorrenza della Commemorazione dei Defunti del 2 novembre e alla tradizione popolare. Pochi e semplici ingredienti quali grano, noci e chicchi di melagrana conditi con un delizioso sciroppo di vincotto di mosto o di fichi.

Il titolo di questa ricetta sembra proprio lugubre, vero? Ma non si riferisce ad una esaltazione della morte, ma tutto il contrario richiama la vita! Il grano e tutti i semi utilizzati nella ricetta fanno riferimenti al continuo ciclo di vita e morte.

La ricetta del grano cotto dei morti che vi propongo è quella che da sempre si è fatto nella mia famiglia, ma alcuni l’arricchiscono con pezzetti di cioccolato, oppure con cannella e zucchero. Dimenticavo di dirvi che è una ricetta lucana e, in genere, di tutto il Sud d’Italia.

Per realizzarlo senza glutine, il grano può essere sostituito da grano saraceno o da riso integrale. Se, invece, non siete intolleranti al glutine ma non trovate il grano, lo potete sostituire con dell’orzo o del farro.

Se non avete vincotto di mosto o di fichi, potete sostituirlo con il malto d’orzo o di riso. Io personalmente preferisco il malto di orzo, meno dolce.

Grano dei morti: ingredienti per 3 persone

grano dei morti ricetta

  • 100 g di grano
  • 1 melagrana
  • 9 noci
  • 3 cucchiai di vincotto di fichi o di mosto, in alternativa malto d’orzo o di riso che si trova nei negozi bio

Come preparare il dolce dei morti

Prepararlo è semplicissmo, se avete la possibilità di comprare del grano non precotto, allora va messo in ammollo per un’intera notte prima di cuocerlo. Il giorno dopo sciacquarlo e metterlo a cuocere in una casseruola coperto con abbondante acqua fredda. Farlo cuocere un’ora dal momento in cui l’acqua inizia a bollire. Lasciarlo raffreddare e solo successivamente scolarlo.

Se usate grano precotto, basteranno soli 10 minuti di cottura senza il preammollo o il tempo indicato sulla confezione.

Appena il grano sarà freddo potrete condirlo con le noci spezzettate, la melagrana e abbondante vincotto e servire.

Se fate grandi quantità, vi consiglio di non condire il grano cotto tutto insieme, ma di conservarlo in frigo e di condirlo al momento di servirlo.

grano dei morti ricetta lucana

Curiosità: signiticato di un dolce antico

La tradizione di questo dolce come di tutti i dolci che si fanno per la festa dei morti in tutta Europa è tipicamente pagana anche se è arrivata fino a noi attraverso la tradizione Cristiana con un nome diverso.

Tutti questi dolci hanno una costante, la presenza di semi che chiaramente hanno un significato simbolico: la rinascita, ogni seme ha in sé una nuova vita, quindi l’auspicio di un raccolto abbondante. I semi di melagrana oltre all’idea di abbondanza e fertilità, sono simbolo di onestà e giustizia.

La festa dei defunti coincide con la conclusione dell’anno agricolo nel periodo delle arature e delle ultime semine e  nasce per ringraziare la terra per i frutti che ha dato e per auspicare  un futuro raccolto abbondante.

Questo periodo era considerato dai Celti un Capodanno, la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre era la notte in cui i morti entravano in comunicazione con i vivi.

Con la semina il chicco di grano viene messo nella terra e deve attraversare il gelido inverno prima di germogliare, diventa  indispensabile auspicare l’aiuto dei morti affinché si prendano cura del seme, vigilando su di esso. In cambio i vivi si prendono cura dei morti facendo visita alle loro tombe, lasciando loro del cibo e un cero per illuminare la strada per raggiungere il regno dei vivi e per ritornare nel loro regno.

Ogni paese un nome diverso

Nella tradizione pugliese il grano dei morti  è chiamato colva ed oltre alle noci, alla melagrana e al vincotto prevede anche una stecca di cannella, le mandorle, le nocciole, del cioccolato fondente in scaglie, uva sultanina e fichi secchi spezzettati.

 

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Grano dei morti ricetta e curiosità
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26 comments

Imprastando - 0:28

caspita non conoscevo questa tradizione

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quellalucinanellacucina - 9:08

Da voi quale dolce fate?

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Dalla Giusy di Blumirtillo - 12:50

Bella ricetta brava!!
sempre tutto buono da queste parti!!!
un abbraccio Giusy

PS Togli il CAPTCHA quando puoi? Grazie <3

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attimididolcezza - 14:34

Ma che bella ricettina,grazie per avermela fatta conoscere cara,un bacione <3

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Paola Pasquini - 17:16

questa ricetta proprio non la conoscevo

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Aurora - 18:36

da provare

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Patata e Fantasia - 20:12

Non conoscevo questa ricetta tradizionale!! Grazie per averla condivisa e fatta conoscere!

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loscrignodelbuongusto - 9:35

SARA’ X IL PROSSIMO ANNO, QUEST’ANNO NON HO FATTO IN TEMPO A PREPARARLO

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Lia - 9:39

Una buonissima idea!

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damerinda - 15:52

bell aricetta tradizionale ,peccato nn conoscerla prima ,sei bravissima e spieghi tutto in modo molto chiaro brava

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Lidia - 16:11

Grazie per la ricetta e l’articolo davvero interessante!!

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maria rosaria - 20:44

Davvero interessante sia la ricetta che il racconto che riguardi la ricetta e gli ingredienti!

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mire pagliarom - 21:18

Lo farò, il vincotto l’ho preparato, va bene lo stesso se è di uva bianca?

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francesca - 21:22

Molto interessante …una ricetta che non conoscevo!

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Francesca - 21:32

Molto interessante….non la conoscevo!

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francesca raffa - 8:52

interessante

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Viola Pasticci e Pasticcini - 20:52

Molto interessante, grazie

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Florinda di Paste&Pasticci...con Flò - 23:00

Mi piace il grano…anche a Palermo abbiamo una tradizione….lo mangiamo il 13 Dicembre per S.Lucia

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marianna aria fritta - 0:01

grazie per la storia della ricetta, non conoscevo tutti questi dettagli su questa festa!

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carmen - 10:20

a me sembra molto vivo…. ahahahah brava

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Lu.C.I.A. - 8:15

Bello il racconto… e buona la ricetta! che vuoi di più? 🙂 Brava carissima!

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vincenzina52 - 12:28

Mai visto. Peccato…sembra così buono.

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Menta e peperoncino - 10:01

Molto interessante, questa è una ricetta che non conoscevo.. Brava! 🙂

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Pompea - 22:26

Io sono di Maschito sposata con un venosino ,queste ricette sono un tuffo nel passato. Grazie.

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Lucia Antenori - 23:18

Grazie Pompea, sono felicissima di leggere il tuo commento. Cerco di raccogliere più ricette possibili le vecchie ricette per non dimenticarle.

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Marina Riccitelli - 9:04

belle queste tradizioni e questa ricetta è una delizia, un abbraccio

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