Il grano dei morti è un antico dolce di Novembre. La ricetta è legata alla ricorrenza della Commemorazione dei Defunti del 2 novembre e alla tradizione popolare. Pochi e semplici ingredienti quali grano, noci e chicchi di melagrana conditi con un delizioso sciroppo di vincotto di mosto o di fichi.
Il titolo di questa ricetta sembra proprio lugubre, vero? Ma non si riferisce ad una esaltazione della morte, ma tutto il contrario richiama la vita! Il grano e tutti i semi utilizzati nella ricetta fanno riferimenti al continuo ciclo di vita e morte.
La ricetta del grano cotto dei morti che vi propongo è quella che da sempre si è fatto nella mia famiglia, ma alcuni l’arricchiscono con pezzetti di cioccolato, oppure con cannella e zucchero. Dimenticavo di dirvi che è una ricetta lucana e, in genere, di tutto il Sud d’Italia.
Per realizzarlo senza glutine, il grano può essere sostituito da grano saraceno o da riso integrale. Se, invece, non siete intolleranti al glutine ma non trovate il grano, lo potete sostituire con dell’orzo o del farro.
Se non avete vincotto di mosto o di fichi, potete sostituirlo con il malto d’orzo o di riso. Io personalmente preferisco il malto di orzo, meno dolce.
Grano dei morti: ingredienti per 3 persone
- 100 g di grano
- 1 melagrana
- 9 noci
- 3 cucchiai di vincotto di fichi o di mosto, in alternativa malto d’orzo o di riso che si trova nei negozi bio
Come preparare il dolce dei morti
Prepararlo è semplicissmo, se avete la possibilità di comprare del grano non precotto, allora va messo in ammollo per un’intera notte prima di cuocerlo. Il giorno dopo sciacquarlo e metterlo a cuocere in una casseruola coperto con abbondante acqua fredda. Farlo cuocere un’ora dal momento in cui l’acqua inizia a bollire. Lasciarlo raffreddare e solo successivamente scolarlo.
Se usate grano precotto, basteranno soli 10 minuti di cottura senza il preammollo o il tempo indicato sulla confezione.
Appena il grano sarà freddo potrete condirlo con le noci spezzettate, la melagrana e abbondante vincotto e servire.
Se fate grandi quantità, vi consiglio di non condire il grano cotto tutto insieme, ma di conservarlo in frigo e di condirlo al momento di servirlo.
Curiosità: signiticato di un dolce antico
La tradizione di questo dolce come di tutti i dolci che si fanno per la festa dei morti in tutta Europa è tipicamente pagana anche se è arrivata fino a noi attraverso la tradizione Cristiana con un nome diverso.
Tutti questi dolci hanno una costante, la presenza di semi che chiaramente hanno un significato simbolico: la rinascita, ogni seme ha in sé una nuova vita, quindi l’auspicio di un raccolto abbondante. I semi di melagrana oltre all’idea di abbondanza e fertilità, sono simbolo di onestà e giustizia.
La festa dei defunti coincide con la conclusione dell’anno agricolo nel periodo delle arature e delle ultime semine e nasce per ringraziare la terra per i frutti che ha dato e per auspicare un futuro raccolto abbondante.
Questo periodo era considerato dai Celti un Capodanno, la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre era la notte in cui i morti entravano in comunicazione con i vivi.
Con la semina il chicco di grano viene messo nella terra e deve attraversare il gelido inverno prima di germogliare, diventa indispensabile auspicare l’aiuto dei morti affinché si prendano cura del seme, vigilando su di esso. In cambio i vivi si prendono cura dei morti facendo visita alle loro tombe, lasciando loro del cibo e un cero per illuminare la strada per raggiungere il regno dei vivi e per ritornare nel loro regno.
Ogni paese un nome diverso
Nella tradizione pugliese il grano dei morti è chiamato colva ed oltre alle noci, alla melagrana e al vincotto prevede anche una stecca di cannella, le mandorle, le nocciole, del cioccolato fondente in scaglie, uva sultanina e fichi secchi spezzettati.
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26 comments
caspita non conoscevo questa tradizione
Da voi quale dolce fate?
Bella ricetta brava!!
sempre tutto buono da queste parti!!!
un abbraccio Giusy
PS Togli il CAPTCHA quando puoi? Grazie <3
Ma che bella ricettina,grazie per avermela fatta conoscere cara,un bacione <3
questa ricetta proprio non la conoscevo
da provare
Non conoscevo questa ricetta tradizionale!! Grazie per averla condivisa e fatta conoscere!
SARA’ X IL PROSSIMO ANNO, QUEST’ANNO NON HO FATTO IN TEMPO A PREPARARLO
Una buonissima idea!
bell aricetta tradizionale ,peccato nn conoscerla prima ,sei bravissima e spieghi tutto in modo molto chiaro brava
Grazie per la ricetta e l’articolo davvero interessante!!
Davvero interessante sia la ricetta che il racconto che riguardi la ricetta e gli ingredienti!
Lo farò, il vincotto l’ho preparato, va bene lo stesso se è di uva bianca?
Molto interessante …una ricetta che non conoscevo!
Molto interessante….non la conoscevo!
interessante
Molto interessante, grazie
Mi piace il grano…anche a Palermo abbiamo una tradizione….lo mangiamo il 13 Dicembre per S.Lucia
grazie per la storia della ricetta, non conoscevo tutti questi dettagli su questa festa!
a me sembra molto vivo…. ahahahah brava
Bello il racconto… e buona la ricetta! che vuoi di più? 🙂 Brava carissima!
Mai visto. Peccato…sembra così buono.
Molto interessante, questa è una ricetta che non conoscevo.. Brava! 🙂
Io sono di Maschito sposata con un venosino ,queste ricette sono un tuffo nel passato. Grazie.
Grazie Pompea, sono felicissima di leggere il tuo commento. Cerco di raccogliere più ricette possibili le vecchie ricette per non dimenticarle.
belle queste tradizioni e questa ricetta è una delizia, un abbraccio