Vincotto di mosto, quanti ricordi! Io appartengo a quella generazione di persone che da bambini hanno avuto la fortuna di fare tantissime esperienze. Nel mio paese tutte le famiglie o quasi, avevano un pezzetto di terreno pur non essendo necessariamente contadini o agricoltori.
I miei genitori, per esempio erano artigiani, ma avevano comunque ereditato dalle loro famiglie dei campi che coltivavano con amore. Naturalmente anche noi bambini venivamo coinvolti nella raccolta dei frutti e la vendemmia diventava uno dei momenti di festa in campagna.
La ricetta che vi scrivo è di Venosa, la mia cittadina. Naturalmente può variare da famiglia a famiglia, ma io vi scrivo come si è sempre fatta a casa mia.
Se non avete la possibilità di recuperare il mosto allora dovete pigiare dell’uva, preferibilmente uva da vino nera.
Questa ricetta è molto particolare, ho cercato su internet ma come la mia non ne ho trovate. Sono tutte molto simili ma il vincotto che otterrete da questa ricetta sarà più profumato grazie all’aggiunta di una pera, una mela e una mela cotogna da aggiungere nell’ultima fase di cottura.
La ricetta, inoltre, prevede l’uso di un po’ di cenere che va inserita come vedremo nel mosto in cottura, riposta in un tessuto di cotone a trama fitta, legato fagottino. La cenere servirà a togliere tutta l’acidità del vino. Se non avete della cenere potete comunque non utilizzarla.
Provate anche il cotto di fichi e quello di ciliegie e divertitevi a rendere speciale i vostri piatti sia dolci che salati.
Vincotto ricetta di famiglia – Basilicata
Ingredienti per circa 1 litro di vincotto
- 5 litri di mosto di aglianico
- una pera
- una mela
- una mela cotogna
Procuratevi, inoltre, un cucchiaino di cenere, del tessuto di cotone a trama fitta ed dello spago da cucina.
Procedimento
Filtrare il mosto per eliminare eventuali semi. Metterlo in una pentola capiente e portarlo ad ebollizione schiumandolo. Dopo averlo schiumato abbassare il gas e immergere il fagottino di tessuto contenente la cenere ben chiuso con dello spago da cucina. Conviene non far disperdere il fagottino nel mosto, ma tenerlo legato ad uno spago abbastanza lungo, a sua volta fissato ad un manico della pentola.
Continuare la cottura a lungo a fiamma bassa finchè il vincotto si restringerà. Girare di tanto in tanto. La consistenza da raggiungere deve essere quella di un miele fluido. Circa un’oretta prima di terminare la cottura mettere i tre frutti affettati nel vincotto e continuare la cottura.
Spegnere il gas, mettete la frutta cotta da parte per poterla mangiare a vostro piacimento e lasciate raffreddare il vino che potrete conservare in barattoli di vetro oppure in bottiglie. La conservazione è molto lunga anche di anni. Si consiglia di conservare il vincotto in dispensa.
Come consumare il vincotto? Per il ripieno dei calzoncelli di Natale , per condire le scartellate oppure il grano dei morti da versare sulle granite, per realizzare biscotti . Questi sono solo alcuni esempi. Mia madre me ne faceva bere un po’ anche quando avevo la tosse.
Spero che anche questa ricetta vi sia piaciuta. Grazie per essere passati dal mio blog.
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5 comments
Conoscevo la ricetta classica del vincotto di mosto ma questa, come hai scritto anche tu è proprio particolare !!!
Sicuramente per ‘aggiunta della frutta?
si proprio per l’aggiunta della frutta
Questa ricetta mi ricorda la nonna, ne andava matta….. io dovrei riprovare ad assaggiarla.. chissà!! Bella proposta!!
Io questa ricetta l’adoro. Non potrei vivere senza il mio barattolini di vincotto e a dirla tutta la preferisco al cotto di fichi.