Il 25 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Pasta, un’occasione perfetta per onorare la regina indiscussa della tavola italiana. Per questa edizione speciale de “L’Italia nel piatto”, come al solito vi porto in Basilicata, una regione che custodisce gelosamente l’arte della pasta fresca: oggi celebriamo il Trittico Lucano!
Il trittico lucano è sicuramente un simbolo della tradizione gastronomica della Basilicata. Non si tratta di una sola ricetta ma di un’armoniosa unione di tre formati di pasta fresca serviti insieme in un unico primo piatto.
Questa tradizione affonda le sue radici nella semola di grano duro e nell’acqua, ingredienti semplici lavorati con maestria e passione dalle mani delle massaie, un rito che si tramanda di generazione in generazione.
I formati classici del trittico
Nella versione più conosciuta il trittico lucano è composto da:
- Orecchiette: formato di pasta che spesso viene associato alla Puglia e che invece appartiene anche alla Basilicata. Piccole conchiglie concave che per la loro forma raccolgono il condimento all’interno.
- Strascinati: conosciuti anche come cavatelli,che si ricavano “strascinando” cioè trascinando cilindri di impasto con tre o più dita creando un formato concavo e ruvido.
- Ferricelli o fusilli: ottenuta arrotolando un cilindro di impasto intorno ad un ferro sottile e lungo e muovendo le mani avanti e indietro allungare l’impasto creando la tipica forma ad elica.
La varietà del trittico



Leggi come preparare le orecchiette, fascine e i cavatelli.
Naturalmente non esiste una regola rigida tra i tre formati presenti nel trittico.
Nella versione venosina, per esempio, invece dei fusilli troviamo i maccheroni al ferro che si realizzano con lo stesso strumento utilizzato per i fusilli ma con una lavorazione diversa. Oppure al posto dei cavatelli possiamo trovare le fascine.
Interessante, inoltre, è anche l’utilizza della pasta ripiena, quindi ravioli di ricotta, orecchiette e maccheroni al ferro.
Questa flessibilità è un bellissimo omaggio alla cucina casalinga e alle abitudini locali.
Quali sono gli strumenti per fare questa pasta
Per le orecchiette: si usa la punta arrotondata di un coltello e il pollice( per schiacciare e arrotolare l’impasto, creando la forma a conca.
Per gli strascinati: le dita Si usano per “trascinare” il pezzetto di impasto sulla spianatoia, creando la classica conca riccia.
Per i ferricelli: si usa un ferretto sottile e liscio con la sezione quadrata su cui si arrotola l’impasto, creando un cilindro cavo. A Venosa questo ferretto si ricavava da un ombretto rotto.

Piemonte: Cajettes piemontesi
Liguria: trofie alla marinara
Lombardia: Foiade Bergamasche di mais al ragù
Trentino-Alto Adige: Rufioi (ravioli mocheni)
Veneto: La pasta in Veneto: formati tradizionali e curiosità
Friuli Venezia Giulia: Blecs al burro e timo
Emilia-Romagna: I curzoli con sugo allo scalogno di Romagna
Toscana. Maccheroni o maccaroni della Garfagnana al granturco formenton ottofile rosso
Marche: Maccheroncini di Campofilone autunnali
Umbria: La pasta umbra: formati tipici e ricette della tradizione
Lazio: Fini Fini ciociari al pomodoro e basilico
Abruzzo: Cavatelli con zucca, guanciale e pecorino
Molise: Cavatelli cozze e pomodorini
Campania: Schiaffoni di semola di grano duro dell’Irpinia con sughetto di baccalà, olive e pomodorini
Puglia: Sagne ‘ncannulate con vongole veraci
Basilicata: Trittico lucano
Calabria: Variazione di fileja
Sicilia: Spaccatelle con Zucchine Tonno e Limone
Sardegna: Su Filindeu
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6 comments
Anche da te, formati di pasta straordinari nella loro semplicità!
Baci,
Maey
Ma dai! Anche da noi è usanza cucinare insieme i nostri formati di pasta, in particolare fusilli e orecchiette a tegamino. Che bello quando le tradizioni si incontrano.
tutto bellissimo, ma le fascine…. mi mancavano, sono molto particolari! Brava!
Prima o poi ci provo a farle, almeno le orecchiette! Bellissimi formati!
Formati bellissimi e le orecchiette sono pura poesia
ciao manu
Grazie