In questo articolo introdurrò il tema dei taralli di Pasqua, un tradizionale prodotto pasquale diffuso in molte regioni del sud, ognuna con le proprie varianti e ricette tramandate di generazione in generazione.
Sono deliziosi anelli aromatizzati con ingredienti tipici che, con i loro sapori e profumi, sono in grado di trasformare i giorni di festa in momenti di allegria e convivialità.
Ti parlerò sia dei taralli salati, che di solito si pensano essere solo pugliesi, che di quelli dolci ricoperti di glassa. I taralli pasquali rappresentano un elemento imprescindibile sulle tavole delle regioni del sud.
Questi prodotti da forno, dalla caratteristica forma ad anello o talvolta ad otto, nella versione salata, sono un’opzione deliziosa per arricchire antipasti o semplicemente per uno spuntino.
Ormai si trovano in tutti i periodi dell’anno, mentre quelli dolci sono riservati principalmente alla Pasqua, poiché richiedono una preparazione più elaborata.
Partirò con la descrizione dei taralli che mia madre e mia nonna Elisabetta preparavano a casa, per poi esplorare una serie di ricette che ho avuto modo di provare personalmente nel corso del tempo.
Mentre gli ingredienti possono variare da una ricetta all’altra, il procedimento di base per la preparazione dei taralli di Pasqua rimane pressoché lo stesso, sia che si parli di taralli pugliesi, lucani o di altre regioni del sud.
Nel corso di questo articolo, cercherò di illustrare in modo conciso e chiaro come ottenere un risultato perfetto, condividendo passaggi e consigli utili per garantire il successo della preparazione dei taralli di Pasqua.
Taralli pasquali di Venosa in provincia di Potenza

La ricetta l’ho presa dagli appunti di mia madre, lei non ha indicato il numero esatto di uova, ma suggerisce di usarne quante ne richiede la quantità di farina. Riguardo alla farina, lei utilizzava la Maiorca che non si trova facilmente, così ho optato per due tipi diversi di farina dopo aver sperimentato con i taralli di Avigliano, di cui parlerò più avanti.
Ingredienti
- 250 g di farina 0 tipo manitoba
- 250 g di farina 00 debole
- 62 g di zucchero semolato
- 50 g di olio
- 5 uova medie
Come preparare i taralli di Pasqua lucani
Ho inserito il video per vedere le varie fari di lavorazione.
- Per preparare i taralli di Pasqua prendi una ciotola capiente e setaccia le farine e forma una fontana al centro in cui verserai lo zucchero, l’olio e le uova a temperatura ambiente. Inizia a mescolare con una forchetta e poi continua con le mani.

- Versa il composto su un piano di lavoro e impasta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Copri l’impasto con la pellicola alimentare e lascialo riposare per circa 15 minuti. Questo passaggio ti permetterà di ottenere molto prima un impasto setoso riducendo i tempi di lavorazione.

- Trascorso il tempo riprendi l’impasto e continua a lavorare sempre a mano per altri 10 minuti finché diventerà dalla consistenza vellutata.
- Copri l’impasto sempre con la pellicola e lascialo riposare per altri 15 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo, prendi piccole porzioni di impasto e forma dei cilindri.

- Unisci le estremità dei cilindri formando dei piccoli anelli che appoggerai su dei quadrati di carta fono.
- Metti a riscaldare l’acqua in una pentola capiente, inserisci nell’acqua la sonda di un termometro da cucina ed impostalo ad un massimo di 84°C.
- Quando l’acqua arriva a 80°C immergi alcuni taralli cercando di evitare che la temperatura dell’acqua non superi gli 84° C. Il tempo di cottura dipende dalla consistenza dei taralli che da morbidi devono diventare duri, ci vorranno circa 10/15 minuti

- Scola i taralli e mettili ad asciugare su un canovaccio , coprili con un altro canovaccio e falli asciugare per almeno 12 ore. Gira i taralli più volte per farli asciugare perfettamente da entrambi i lati.

Il tarallo deve risultare completamente asciutto su entrambi i lati, e la sua consistenza deve essere molto dura.
- Trascorso il tempo di asciugatura fa una piccola incisione laterale lungo tutta la circonferenza, l’incisione non deve essere profonda.
- Accendi il forno a 250°C e aspetta che arrivi a temperatura.
- Dopo aver infornato i taralli abbassa la temperatura a 200°C e dopo 10 minuti a 180° concludi la cottura per altri 20 minuti. NON APRIRE ASSOLUTAMENTE IL FORN NEI PRIMI 15 MINUTI.


Ecco i taralli di Pasqua lucano di mia madre, Teresa, in tutta la loro magnificenza e fragranza. Per essere la prima volta che li faccio direi che sono pienamente soddisfatta.
Questi taralli sono destinati a essere gustati così come sono, senza glassatura, e possono essere conservati per molti giorni.
Taralli di Pasqua salati al finocchietto selvatico
Anche i taralli salati al finocchietto selvatico rappresentano una prelibata ricetta pasquale.
Questo biscotto, anch’esso tradizionale di Venosa , è spesso conosciuto sul web come taralli pugliesi. Se clicchi sul link in rosso puoi leggere la licetta e vedere il video del procedimento.

Taralli di Avigliano: taralli per Paqua
Questo tarallo all’anice è invece il rinomato “lu mustazzuol” di Avigliano. Sono orgogliosa di condividere che, dopo anni di prove e grazie alla collaborazione con altre persone della Basilicata, in particolare con la signora Annamaria di Avigliano, siamo riuscite a ricostruire una ricetta che le anziane della zona custodiscono gelosamente e non vogliono assolutamente divulgare.
Io ed Annamaria li abbiamo realizzati di media grandezza, ma i taralli preparati dalle donne nel passato, oppure quelli venduti nei forni possono raggiungere anche un peso di 500 g l’uno. I taralli, poi, si trasformano in straordinarie nuvole avvolti fa una candida glassatura bianca (cileppo) profumata di anice, un vero piacere dei sensi.
Di questi taralli di Pasqua con naspro, esiste anche una versione salata in cui nell’impasto viene aggiunto del pepe e naturamente non prevede la glassatura.
La ricetta puoi leggerla cliccando sul link in rosso.

Tarallo marchigliano salato
Queste, invece sono le ciambelle strozzose delle Marche, che sono una variazione dei tradizionali taralli di Pasqua, dolcetti pasquali tipici marchigiani, caratterizzati dalla loro leggerezza e fragranza. Possono essere gustati così come sono oppure arricchiti con glassatura e decorati con confettini colorati.

Questo articolo verrà periodicamente arricchito con nuove ricette di taralli pasquali!
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