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I cavatelli lucani, pasta fatta in casa senza uova

by Lucia Antenori
i cavatelli

I cavatelli sono una pasta fresca senza uova, uno dei tanti formati tipici della Basilicata ma anche pugliesi e della maggior parte delle regioni meridionali.
Le sue dimensioni possono variare in base al condimento che si vuole utilizzare.
Mia madre li faceva a due dita o a tre dita. I cavatelli fatti in casa rispetto a quelli industriali sono molto più cavati e leggeri. Quelli piccoli a due dita vengono conditi di solito con i legumi come fagioli o ceci, mentre i cavatelli a tre dita sono abbinati alle verdure come ad esempio  cime di rapa o con i talli di zucca oppure conditi con sughi di carne.
Nel mio dialetto si chiamano i “cavatid” ma in altre zone della Basilicata si chiamano “rascatiedd”.

È sicuramente uno dei formati di pasta più antichi e appartiene alla tipologia “trascinata” per il caratteristico movimento che si fa con le dita per prepararla. Spesso si confondono i cavatelli con gli strascinati, rispetto a questi ultimi sono più chiusi.

L’aspetto è molto simile a quello degli gnocchi ma solo per la forma perché sono preparati con ingredienti diversi e cavati molto bene con una pressione molto decisa per ottenere una pasta leggera.

Con questa ricetta partecipo alla Rubrica #L’Italia nel piatto che per il mese di marzo ha come tema “I formati di pasta della tradizione locale”.

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Cavatelli di semola rimacinata di grano duro

La ricetta dei cavatelli è semplice da fare ma ci vuole un minimo di manualità. Ogni cavatello deve essere ben cavato, solo in questo modo la pasta risulterà leggera e ben digeribile.

i cavatelli lucaniIngredienti per 2 persone

  • 200 g di semola rimacinata di grano duro
  • 100 g di acqua tiepida
  • Un cucchiaio di olio extravergine d’oliva

Come fare i cavatelli

Per preparare i cavatelli iniziate con il setacciare la semola di grano duro rimacinata su un piano di lavoro. Formate al centro la classica fontana e aggiungete l’acqua tiepida poco alla volta con l’olio.

Impastate con le mani o con un robot fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Avvolgete l’impasto così ottenuto nella pellicola alimentare e lasciate riposare per circa 15 minuti.

Con un tagliapasta tagliate dei pezzetti di impasto e con le mani stendeteli per formare dei rotoli lunghi e spessi un po’ meno di un centimetro. Affiancate i rotoli e tagliateli in tocchetti lunghi un po’ più di un centimetro o di più in base alla lunghezza che volete ottenere.

come cavare i cavatelliFormate i cavatelli esercitando con due o tre dita, in base alla grandezza dei tocchetti, una forte pressione. Dovete trascinarli sulla base di lavoro scavandoli bene altrimenti in cottura risulteranno indigesti.

Mettete i cavatelli così ottenuti in un vassoio  spolverizzati con della semola.

Cuocete i cavatelli in abbondante acqua salata per circa 5 minuti se freschi, per più minuti se li avete fatti asciugare. Controllate il grado di cottura e scolateli e conditeli a vostro piacimento.

Ed ora dopo la Basilicata divertitevi a scoprire come fare tanti piatti regionali della nostra bella Italia.
Valle d’Aosta: Gnocchi “alla bava”
Piemonte: Tajarin, i tagliolini piemontesi al Ragù di Cinghiale – L’Italia nel Piatto
Liguria: farfalle con piselli e prosciutto
Lombardia: Ravioli alla valtellinese con fonduta di taleggio e bresaola
Trentino-Alto Adige: Schnalser-nudeln – pasta tipica della Val Senales
Veneto: Bigoli al torchio con ragù d’anatra
Emilia-Romagna: I balanzoni bolognesi
Toscana: Pappardelle al ragù bianco di coniglio
Marche: Cargiù marchigiani
Umbria: Manfricoli di Narni, pasta fresca senza uova
Lazio: Le fettuccine all’uovo
Abruzzo: Taccozze e lenticchie
Molise: Crioli o lacci delle scarpe al ragù di agnello
Campania: Scialatielli con gamberetti, cozze e polipetti.
Puglia: Troccoli con le vongole
Calabria: Pasta chijna cu u stoccu
Sicilia: Busiate Trapanesi con Matarocco Maissalisi
Sardegna: Spizzulus di Orroli al Cannonau

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7 comments

carla emilia - 13:53

Ciao Lucia, proverò a fare questi cavatelli, sembra facile!

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Manu - 18:21

I cavatelli sono versamenti bellissimi, li ho fatti un paio di volte ma non erano certamente così perfetti come i tuoi
Ciao Manu

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Elena - 20:35

bellissimi questi gnocchetti gustosi!

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Tina - 23:07

I cavatelli uniscono molt regioni del Sud . Anche il Molise.li ha. Proprio belli i tuoi

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Marina - 19:31

Ecco come si dà la grandezza, a due o tre dita! Mi è sempre piaciuto tanto questo formato di pasta! Mi piacerebbe provare a farli! un abbraccio

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sabrina - 9:54

Ricordano un pò un formato di pasta che preparava sempre mia nonna paterna (lucana anch’essa) che hanno un nome tipo “rascatid” e sono più lunghi di questi e forati perchè realizzati con un ferro.
Entrambi hanno l’aspetto di quella pasta ruvida, corposa, che imprigiona bene il condimento. Di quella pasta che sa di buono alla sola vista!
Complimenti!

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elisa - 18:14

devo provare a farli!
quando faccio la pasta in casa tendo a fare tagliatelle, spaghetti o pasta ripiena. Ma ho proprio voglia di “crearla” con le mie mani!!

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