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Fegato di agnello soffritto

by Lucia Antenori
fegato di agnello soffritto

Il fegato di agnello soffritto è un secondo piatto che fa parte delle ricette lucane che in passato era preparato solo durante la Pasqua o in giorni di festa. Il motivo di limitare la preparazione di piatti di carne solo in occasioni speciali era collegato ad una questione puramente economica. La carne, in passato, era destinata solo alle tavole delle persone agiate.  Oggi che la carne è alla portata di tutti, mangiare il fegato di agnello e la sua carne è diventata una cosa normale in tutti i periodi dell’anno. 

La carne d’agnello e di capretto come le loro frattaglie ( la coratella) trova nella cucina della Basilicata un’ampia varietà di piatti. Queste carni sono proposte soffritte, al forno, con le patate, con i funghi cardoncelli, con i lampascioni e salsiccia, in brodo con cicorie, nel brodetto e nel sugo della domenica come lo descrivo in questo articolo che fa parte delle mie ricette lucane salate  Ravioli dolci al sugo d’agnello.

Gli ingredienti sono il fegato, la milza, il polmone e il cuore. Le quantità indicate non sono abbondanti perché in genere sulla tavola della Pasqua il fegato soffritto è solo uno dei tanti secondi preparati.

Il fegato  va tagliato in pezzi piccoli, nella foto sembrano grandi perché il piatto è fotografato da vicino.

Rispetto alla ricetta che vi propongo, mia sorella fa questo piatto in bianco, soffrigge il fegato solo con aglio ed un po’ di peperoncino.

 

 

fegato di agnello soffritto Basilicata Fegato di agnello soffritto – Ricetta lucana

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di interiora di agnello ( fegato, polmone, cuore, milza)
  • 1 cipolla piccola
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 3 o 4 pomodorini spezzettati senza semenza
  • Due foglie di alloro
  • Peperoncino piccante
  • Sale

Lavare le frattaglie dell’agnello  ( la coratella) e sgocciolarle. Tagliare il tutto in piccoli pezzetti aiutandosi con delle forbici da cucina.
In una pentola mettere l’olio e la cipolla tagliata finemente e far rosolare leggermente, aggiungere le frattaglie e l’alloro e far soffriggere per bene il tutto per circa 15 minuti. Girare spesso il fegato d’agnello con un mestolo di legno per farlo soffriggere in modo uniforme.
Aggiustare di sale ed aggiungere i pomodorini tagliati a pezzi a cui avremo tolto la semenza ed un pezzettino di peperoncino se piace il piccante.

Continuare la cottura finché il pomodoro risulta cotto, circa altri 10 minuti.
Le frattaglie non devono cuocere troppo altrimenti il fegato diventerà duro.

fegato di agnello soffritto

Se siete lucani raccontatemi se lo preparare anche voi in questo modo oppure avete una vostra ricetta particolare.

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Fegato di agnello soffritto
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4 comments

Elena Prugnoli - 11:58

Questa volta la ricetta mi ricorda molto un piatto che preparava mia nonna .. metteva più cipolla e se non erro le interiora erano del vitello.. a me piaceva molto quindi deve essere buonissimo anche questo

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Lucia Antenori - 18:37

Elena leggo solo ora il tuo commento. È un piatto particolare non a tutti piace, per chi ama le interiora è un piatto prelibato. Il fegato va fatto a piccoli pezzetti e sicuramente la foto fatta troppo da vicino non rende questo particolare e il fegato non va fatto cuocere troppo per non farlo diventare duro. Il fegato di vitello a casa si prepara a fette, si fa soffriggere come dici tu con le cipolle e l’alloro.

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Pinuccia Sabatino - 21:10

però nei tempi di preparazione bisogna specificare che la pulitura delle interiora richiede molto tempo, le budella vanno aperte e passate nel sale grosso e nell’aceto bianco, più e più volte, se no puzzano. Insomma io ho imparato a preparare il soffritto da mia suocera e altro che 20 minuti. Per pulire tutte le interiora se ne va un pomeriggio. Certo poi cuocere non è nulla, non capisco perchè non mettete il peperoncino fresco, il pomodoro non mi risulta. Grazie

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Lucia Antenori - 10:03

Buongiorno e grazie mille per aver lasciato il suo commento. In questa preprazione come ho specificato negli ingredienti sono prensenti solo il polmone, fegato , il cuore e la milza d’agnello. Non utilizzo gli intestini. Quindi tutto il procedimento da lei indicato effettivamente non servono. Il peperoncino fresco c’è si vede anche dalla foto e può essere aggiunto o meno a seconda dei gusti.
Per quanto riguarda il pomodoro è solo una variante, va aggiunto solo qualche pomodorino non la salsa. Di versioni del soffritto ce ne sono diverse e questa ne è solo una. Le ricette che fanno parte della tradizione sono chiaramente legate alle abitudini familiari, non esiste una ricetta unica uguale in tutta la regione. Infatti a casa mia le budella non le utilizzavamo ma venivano utilizzate per fare i migliatid. Sono abbastanza vecchia per aver visto queste preparazioni tantissime volte.

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